Laborit, famoso biologo ed etologo francese, sostiene che il benessere derivi da un equilibrio omeostatico tra la persona e l’ambiente; quando questo equilibrio viene a mancare, si attiva il sistema di attacco/fuga per eliminare l’elemento disturbante. Accanto a queste due modalità, abbiamo il “sistema di inibizione dell’azione” che è un antagonista del “sistema dell’azione”. L’impossibilità di agire seguendo l’emozione, attraverso una reazione di attacco o fuga, se diventa cronica, genera una serie di squilibri psicologici e ormonali che rimangono attivati anche dopo la fine dell’episodio generando problemi al Sistema Nervoso Centrale, al Sistema Nervoso Autonomo, al Sistema Endocrino e a quello Immunitario. Da bambini, più o meno coscientemente, inibiamo determinati movimenti, limitiamo l’espressione di alcune emozioni, evitiamo determinati comportamenti per evitare il conflitto/dolore del rifiuto e/o mancata approvazione. Crescendo poi il controllo dell’impulso diventa inconscio ed il muscolo, che comunque si prepara all’azione, rimane contratto e privo di energia, la quale resta disponibile soltanto per compiere azioni “accettabili”. La condizione del corpo fisico quindi plasma il pensiero e l’Immagine di Sé dell’individuo e il conflitto si struttura nel corpo sotto forma di tensioni croniche che danno forma all’armatura caratteriale. L’inibizione dell’espressione emozionale porta dunque nel tempo a una perdita di vitalità e sensibilità. Lowen, psicoterapeuta bioenergetico, sostiene che la rigidità è come una stecca per la riduzione delle fratture: evita che una piccola rottura diventi una profonda frattura. L’integrità assicurata al prezzo della rigidità però si fonda più sull’immobilità che sul flusso, più sulla volontà che sul sentimento. Il corpo rigido  diminuisce la sensibilità della persona che diventa sempre più simile a una macchina; al tempo stesso l’attività cerebrale aumenta e il senso del sé comincia a essere basato solo sui processi mentali. Gli aspetti psicoemotivi si esprimono nella postura del soggetto condizionando nel suo insieme l’atteggiamento posturale. Inoltre, può accadere che, a seguito dell’ “impatto” con l’ambiente socio-affettivo,alcuni distretti corporei possono essere funzionalmente più o meno attivi di altri e che quindi il corpo appaia come poco armonico. La salute fisica ed emotiva inoltre dipende inoltre infatti dall’alternanza e dalla reciprocità tra il Sistema Simpatico e  quello Parasimpatico (Gelhorn). Il Simpatico è preposto all’azione e al consumo di energia, il Parasimpatico è preposto al recupero energetico e alle attività di relax. L’onda energetica prevede che l’uno si inneschi quando l’altro ha raggiunto il suo picco massimo in una reciprocità che segue, appunto, un andamento ad onda. Anche le emozioni seguono lo stesso andamento, cioè nascono, hanno un punto di massima espressione e decrescono, lasciando il posto ad una nuova emozione. Le emozioni “ricettive” tipiche del Parasimpatico (tristezza, angoscia, senso di perdita, vergogna, paura) possono esaurire il loro percorso attraverso il contatto fisico e psicologico. Le emozioni “attive” tipiche del Simpatico (rabbia, gioia, frustrazione, irritabilità) hanno bisogno di un’azione vigorosa che le accompagni nel loro cammino. Quando questa alternanza si perde, può emergere un disagio emozionale. L’emozione è risultante dall’ interdipendenza tra pensieri, azioni e sensazioni: ogni disturbo emotivo, quindi, è segno di disconnessione tra questi tre livelli, e possiamo perciò affermare che la sofferenza psicologica ha alla base un nodo emozionale che può manifestarsi per esempio attraverso tensioni muscolari, cambiamenti emotivi frequenti, insonnia, comportamenti alimentari disfunzionali, stanchezza cronica, agitazione. Il corpo allora è il luogo da cui ripartire per poter prendersi cura di sè, al fine di ritrovare la funzionalità e l’armonia a livello muscolare, percettivo, posturale, emotivo e cognitivo. In questi casi, la psicoterapia corporea offre la possibilità di intraprendere un percorso individuale e/o di gruppo durante il quale è possibile ritrovare l’integrità funzionale di mente e corpo.